Valli (Tals)
Fiscalina (Fischlein)
Passando da Dobbiaco. San Candido e Sesto , in circa 20 Km si giunge a Moso-Moos, piccolo villaggio ai piedi della Croda Rossa, dal quale si diparte una delle più belle valli dell’Alto Adige, percorribile in auto sino all’Hotel Dolomitenhof (ampio parcheggio) e quindi a piedi fino al rifugio di Fondovalle (Talschusshuette). Per un sentiero pianeggiante e comodo, fra prati e mughi la valle si apre tra il massiccio formato da Crodarossa e Cima undici (a sinistra) e (a destra) la possente montagna dei Tre Scarperi (Dreischuster) fino a giungere di fronte alla piramide della Zwelfkopf o Croda dei Toni ed alle Cime Fiscaline che formano una vera e propria quinta teatrale. In presenza della neve si può compiere una bella ciaspolata o anche (verificare l’apertura) una corsa su un carretto trainato da cavalli. Il rifugio completerà degnamente la passeggiata.
Da Moso, con una bella cabinovia si può salite ai Prati di Crodarossa, dove è possibile sciare o passeggiare e sostare in rifugi molto accoglienti.
Innerfeldtal ( valle Campo di dentro)
Procedendo da San Candido verso Sesto, subito prima della Alten Saege ( oggi ristorante Zur Klaus) si diparte sulla destra una comoda strada ( che fa parte dell’Alta via delle Dolomiti-D.Hoenweg) tra altissimi e magnifici abeti che rivestono un’ intera, ampia valle delimitata a destra dalle cime dei Tre Scarperi-Dreischuster ed a sinistra dalla catena dei Baranci-Birchenkofel, dominati dall’appuntita cima dell’Haunold-La Rocca. Dopo circa un paio di chilometri, si giunge al parcheggio di Antoninstein, dove inizia una sterrata che prosegue poi con un sentiero abbastanza in salita, che si snoda a tornanti fra mughi ed altri arbusti, fino a giungere al rifugio Scarperi-Dreischusterhuette. Da qui la valle spiana per giungere al suo limite, di fronte al pizzo del Morgenkopf ed al ripido pendio che, in estate, consente di giungere a sinistra alle Tre Cime di Lavaredo, attraverso il passo Cavenga-Gwengal e a destra, valicato il Passo dei Rondoi-Wildgraben, lungo la Valle della Rienza nera, al Lago Vallandro- Duerrensee, in prossimità di Carbonin-Schluderbach. Ottimi percorsi soprattutto per le escursioni estive. Ma anche d’inverno, con le ciaspole ma anche senza, ci si può avventurare per il sentiero innevato, dentro lo splendido basco, dove le tracce dei selvatici tracciano orme bellissime.
Aurina (Ahrntal) e Castello di Tures
E’ considerata da molti la più bella valle dell’Alto Adige, raggiungibile dopo circa 30 km da Dobbiaco, appena superato Brunico. Tra ampi prati, a destra e sinistra dell’Ahr, dopo pochi chilometri si giunge al centro più importante, Sand in Taufers (Campo Tures), dominato da un possente Castello (Burg Taufers), residenza dei Conti di Tures, che si innalza sopra un ampio sperone roccioso. La strada principale prosegue in continua, discreta pendenza, contornata da prati e boschi lussureggianti, splendidi paesini, bellissimi baite e masi, ricchi di artigianato locale e di prodotti della terra. La valle, al suo termine, è dominato da altissime montagne, come la Vetta d’Italia e il Picco dei tre signori (Dreiherrnspitze), con il suo grande ghiacciaio. Lungo la valle si trovano anche altre meraviglie opera dell’uomo, come (a Predoi-Prettau) le antiche miniere di rame, oggi visitabili a bordo di un trenino. O a Casere, la chiesa di S,Spirito , una delle più antiche dell’Alto Adige. Oppure, altri spettacoli della natura, come le cascate di Riva, raggiungibili dal centro di Campo Tures, con un sentiero in salita lungo il torrente Rein che forma alcuni salti di rara bellezza, con le pareti decorate di splendide incrostazioni gialle. Un percorso di sette km. con 300 metri di dislivello, adatto soprattutto nella bella stagione ma ancora in autunno consente di godere di panorami spettacolari, con i colori giallo rossi dei larici che indorano completamente il verde degli abeti. Questo spettacolo si ritrova ovunque in tutte le valli dell’intera area dolomitica, ma particolarmente bello nella valle di Landro e in Pusteria.
Nella valle è d’obbligo la vista del Castello, che data dal 1300 splendidamente conservato, ancora arredato come al tempo in cui era abitato dai Conti; si può visitare accompagnati da leggiadre guide in costumi tirolesi d’epoca che forniscono ampie spiegazioni. Si può anche approfittare della presenza di un bar-ristorante.
Laghi e Monti
Misurina e Cadini
Subito dopo il villaggio Ploner, a destra si prende una strada asfaltata in salita che, nel giro di sei chilometri, con due–tre tornanti, giunge a Misurina, piccolo centro abitato composto da pochi edifici che contornano il lato destro del lago omonimo; uno splendido specchio d’acqua sul quale si riflettono i Cadini di Misurina, parte finale della lunga catena che parte dalle Tre cime, proprio di fronte al rifugio Auronzo. Il lato destro del lago è formato da una bella distesa di prati che discendono dal massiccio del Cristallo, che divide Misurina dalla Valle di Landro e da Cortina d’Ampezzo. Verso sud si apre un magnifico anfiteatro montuoso, formato dalla Conca del Sorapiss, dove giace, irraggiungibile in inverno, il rifugio Vandelli di fronte al lago turchese. In presenza di poca neve si può compiere il periplo del lago, interamente ghiacciato nel profondo inverno, a piedi o con le ciaspole/ciaspe. Ma con la neve si può sciare sulle piste del Col de Varda, risalendo con una seggiovia sino al rifugio omonimo. Ugualmente, per una lunga strada fra i boschi, si può salire e/o scendere, al o dal rifugio a piedi , con o senza ciaspe, con un paio d’ore di tempo. Dall’ estremità sud del lago si gode di una splendida vista delle Tre Cime, che da questo punto appaiono solo come due possenti ed enormi piramidi affiancate.
Se aperta, al termine del lago a sinistra, di fronte alla base della funivia, per una sterrata di circa mezzo chilometro, si può raggiungere la Malga Misurina, dove i proprietari producono eccellenti formaggi di malga, salumi e conserve, consumabili in loco o asportabili.
Misurina è raggiungibile anche con un pubblico servizio di autobus che ha una fermata proprio dinanzi al Ploner ( informarsi sugli orari ed i periodi di apertura).
Tre Cime di Lavaredo (Drei Zinnen) e Antorno
A pochi chilometri dal Ploner, per la strada che conduce a Misurina, subito prima di arrivare in questa località, si prende a sinistra una strada in salita che, con pochi tornanti, conduce ad lago d’ Antorno, un piccolo specchio d’acqua di fronte ad un ristorante con ampio parcheggio. Da qui la carrozzabile prosegue per le Tre cime di Lavaredo, che già spiccano possenti verso Nord, avendo a destra la lunga catena del Cadini e, in fondo in fondo, il rifugio Fonda Savio, chiuso d’inverno.
Gli immensi boschi di abeti e larici già dalla fine di settembre si vestono di colori delicati e forti, che variano dal giallo al rosso intenso, frammisti al verde. Immagini che solo in poche valli è dato vedere con lo stesso splendore.
In tempo di neve si può giungere al rifugio Auronzo, proprio ai piedi delle Drei Zinnen , con le ciaspe ai piedi o con una guidoslitta a motore. Nel servizio di trasporto è compreso il noleggio di uno slittino di legno con cui, volendo, si può compiere la discesa. Se la neve non è molta, dal rifugio Auronzo si può proseguire per una strada tutta pianeggiante fino al rifugio Lavaredo, girando attorno alle pareti sud-est delle Tre Cime, sotto il Monte Paterno ( Paternkofel) e sopra la Val Marzon, in fondo alla quale si intravede Auronzo. Se la neve non è troppo abbondante, da qui si può salire alla forcella Lavaredo (10-15 minuti), da cui si vedono il rifugio DreiZinnen-Locatelli e la possente Torre di Toblin.
Sui monti intorno, per gli sciatori più vogliosi
Dopo San Candido, a pochi chilometri da Carbonin, gli amanti dello sci possono trovare un bel comprensorio sciistico (Alta Pusteria) che consente di sciare su molte piste, di diversa difficoltà, tutte ben innevate e assai curate. Esse si snodano sui pendii del Monte Elmo e della Croda Rossa di Sesto, tutte fra loro collegate, raggiungibili con impianti di risalita rispettivamente dalle località di Versciaco, Sesto e Moso con due cabinovie ed una funivia. Due piste nere, dalla Corda Rossa e dal Monte Elmo richiedono sciatori esperti e coraggiosi. Sulla cima dell’Elmo e sui prati di Croda Rossa, rifugi e ristoranti offrono riparo e ristoro agli sciatori ed ai passeggiatori che possono percorrere agevolmente i sentieri tracciati sui pendii nevosi, con o senza ciaspe. Dalle stazioni di arrivo degli impianti di Sesto e Versciaco un comodo sentiero , non troppo faticoso, consente di salite verso la cima sino al rifugio Gallo Cedrone, aperto tutta la stagione invernale.
Risalendo per la Via di Alemagna, a sinistra appena fuori del Ploner, dopo soli 16 chilometri si possono raggiungere le famose ed apprezzate piste di Cortina, sulle Tofane e sul Col Drusciè, sul Faloria e Cristallo, per i più bravi ed avventurosi, oppure al Pocol per i meno scalmanati e per i primi contatti con la neve. Un numero enorme di impianti di risalita e tantissime piste, assieme allo stadio del ghiaccio possono soddisfare ogni richiesta e per lungo tempo. Così come l’offerta di ristoro e riposo nelle numerose ed accoglienti baite. Oltre il Pocol si possono raggiungere diversi altri impianti, verso i monti Averau e Nuvolau, del Passo Giau, del Col Gallina e del Lagazuoi,al passo Falzarego; da qui, con una decina di chilometri con gli sci, si può giungere a San Cassiano per poi risalire la valle su carrozze trainate da cavalli. Ma anche agganciarsi alla Sella ronda, il giro dei tre Passi, Pordoi, Gardena, Sella.
Per Cortina si può sempre utilizzare un pubblico servizio di autobus, con la fermata proprio davanti ad uno dei palazzi del Ploner, il Cristallo.
Città, Chiese, Castelli
San Candido (Innichen)
D’inverno, come in autunno, uno splendido paese merita una visita di qualche ora, trascurando le montagne. Al centro si trova una magnifica chiesa tardo medioevale, la Collegiata, sovrastata da un massiccio ed imponente campanile quadrangolare, ricca di statue ed affreschi ed una bella cripta. Un museo ben allestito (Dolomythos) ospita una mostra permanente di interessanti reperti che rievocano la storia geologica delle Dolomiti, tra i quali i resti dell’Hursus Speleus, rinvenuti in una grotta dell’altipiano di Fanes-Sennes sulle Conturines, nonché le leggende locali. Un vecchio palazzo ospita un’antica cappelleria, fondata da due anziane signore, ugualmente degna di visita. In autunno, una passeggiata lungo il rio Sesto, ricco di trote e di anatre selvatiche, ritempra lo spirito e favorisce pensieri e riflessioni. In inverno alcune piste da sci, sulle pendici dei Baranci, di media e bassa difficoltà, offrono un sicuro e tranquillo divertimento a genitori e nonni di bimbi di pochi anni, che possono assistere, comodamente assisi alla base delle piste, alle evoluzioni dei propri figli e nepoti.
Brunico e Dietenheim - Teodone
Una giornata ben spesa in due località distanti circa 40 km dal Ploner, vicine fra loro. Subito prima di Brunico, si incontra Teodone-Dietenheim, piccolo paese che ospita un museo etnografico (Volkskundemuseum) importante. In una splendida dimora seicentesca (Mair am Hof), perfettamente conservata, sono esposti mobili, arredi, vestiario e quant’altro della vita dei nobili abitanti della casa, comprese alcune splendide carrozze a cavalli. Nel grande parco circostante sono stati collocati una ventina di masi del 1400, perfettamente conservati ed arredati con oggetti originali, con le attività cui erano riservati. Di nota il mulino ad acqua, funzionante perfettamente (verificare l’apertura).
Dopo Dietenheim, con qualche chilometro si raggiunge Brunico, capoluogo della Pusteria, ricca città sul fiume Rienza che conserva il suo aspetto medioevale, con le splendide vie, ricche di negozi che offrono articoli di pregio dell’artigianato locale e prodotti della campagna, coltivati e selvatici. Ad essa si accede attraverso tre porte antiche, iniziando per la via principale (Stadtgasse), contornata da edifici merlati con finestre aggettanti. La città ospita un bel castello, visitabile, dove ha sede una sezione del “Museo della montagna” di Messner e numerose belle ed interessanti chiese. Nel vicino comune di Perca sono facilmente raggiungibili le famose piramidi di Plata, (Erdpyramiden), atro esemplare delle “piramidi di terra” dell’alto Adige. A poca distanza., nelle sue vicinanze (Reischac-Riscone) parte un lunga funivia per il sovrastante Plan de Corones, da dove,a piedi o con gli sci, si può scendere e risalire a San Vigilio di Marebbe, in Val Badia e a Valdaora-Olang, lungo crinali magnifici.
Cortina d’Ampezzo
A soli 16 chilometri, tornando verso sud, dopo il passo Cima Banche, si trova Cortina, certamente una delle più famose località di questa zona,. su cui non c’è niente da dire perché a tutti nota, salvo che merita di sicuro una visita. Per apprezzarne le bellezze nella splendida conca, si consiglia di proseguire sino al Pocol e quindi al passo Falzarego, da dove si può salire sulla cima del Lagazuoi, con una spettacolare funivia ed un’ ampia vista a 360° . Un’altra eccezionale veduta si ha dalla cima delle Tofane, dove si arriva con i due salti della funivia (“nel cielo”), uno solo con la neve a Ra Valles. Attorno a Cortina, ancora in autunno, si possono fare infinite passeggiate, alle pendici delleTofane, con la visita di vecchie opere guerresche, verso le Cinque torri, da qui all l’Averau e Nuvolau, al rifugio Palmieri sotto la Croda da Lago. Particolarmente piacevole e riposante la passeggiata Montanelli, come quella dei Laghi Ghedina, facilmente raggiungibili seguendo le indicazioni. I rifugi di questa zona, belli ed accoglienti, hanno un piccolo difetto-noblesse oblige-, sono più cari di quelli della Pusteria e delle valli di Sesto ed austriache.
Lienz
La capitale dell’Oest-Tirol, a circa 40 km da San Candido, merita senza dubbio una visita, per la sua bellezza urbana e paesaggistica, fra i fiumi Drava e Isel. Nel primo autunno il viaggio si può compiere ancora in bicicletta (noleggio a Dobbiaco e San candido, ma anche presso il Ploner), per una pista ciclabile che si snoda, in leggera discesa, scavalcando a destra e sinistra il corso della Drava. Lungo il percorso si trovano diverse aree di sosta. Si lasciano le bici alla stazione ferroviaria (per essere poi caricate in appositi vagoni) dalla quale si riparte a bordo di un treno, per scendere alle fermate di San Candido o Dobbiaco. Se si è fatto un viaggio in auto, si consiglia una sosta al bar ristorante Falkenstein, a pochi chilometri da Lienz, sulla destra tornando verso San Candido, dove si può gustare un eccellente cucina austriaca. In tempo di neve, si può andare e tornare da Lienz con il comodo servizio delle linee ferroviarie austriache, appena citato. La parte finale della Pusteria mostra uno degli spettacoli più belli dei colori autunnali:
Maria Hilfe e i mulini ad acqua
Un santuario gotico ed un convento mirabili, architettonicamente e per i contenuti, sovrastati da un altissimo campanile. E’ meta di pellegrinaggi dalla Carinzia, e salisburghese, Carnia e Cadore, dai cui abitanti fu edificato il complesso attorno al 1500, in onore di una immagine miracolosa di Maria ausiliatrice. Subito accanto alla chiesa, lungo il ripido crinale di una collina scende uno spumeggiante ruscello, sulle cui sponde sono stati edificati uno sotto l’altro cinque molini ad acqua, tuttora funzionanti, ognuno dei quali porta il nome del proprietario. Ancora oggi nei molini viene macinato lo speciale grano biologico coltivato nella valle.
Il luogo è situato a circa 35 km dal Ploner, per la strada della Pusteria che porta ai Lienz. Qualche km dopo il confine di stato, superato il borgo di Heinfels (sormontato sulla sinistra da uno splendido castello), si prende a destra la Karnische dolomitenstrasse, in direzione di Kartitsch e si prosegue oltre i paesi di Ober- ed Untertilliach, fino a quando si incontra il Santuario. Al ritorno vale la pena fermarsi a Burg Heinfels, per visitare la chiesetta di S.Antonio e passeggiare su un lungo ponte coperto, interamente in legno (Bann- o Pannbrueke) che scavalca il vorticoso Villgratenbach, ricco di trote. Poco prima della chiesa, una bella magione settecentesca ospita un ristorante rinomato (gasthof Burg Heimfels), per eccellenti salmerini e numerose altre sfiziose vivande.