PREVENTIVO

Verifica gratuitamente il tuo preventivo

Proposte di gite ed escursioni in periodo estivo

Itinerari ed escursioni consigliati dalla nostra diretta esperienza a partire dal Villaggio turistico Ploner, in località Carbonin-Schluderbach, per la durata di un giorno od anche di  sole poche ore.

Valli (Tals)


Fiscalina (Fischleintal)

Passando da Dobbiaco. San Candido e Sesto, in circa 20 Km si giunge a Moso-Moos, piccolo villaggio ai piedi della Croda Rossa, dal quale si diparte una delle più belle valli dell’Alto Adige, percorribile in auto sino all’Hotel Dolomitenhof (ampio parcheggio)  e quindi a piedi fino al rifugio di Fondovalle (Talschusshuette). Per un sentiero pianeggiante e comodo, fra prati e mughi, la valle si apre tra il massiccio formato da Crodarossa e Cima undici (a sinistra) e (a destra) la possente montagna dei Tre Scarperi (Dreischuster) fino a giungere di fronte alla piramide della Zwelfkopf (Croda dei Toni o Cima dodici) ed alle Crode Fiscaline che formano una vera e propria quinta  teatrale. 

Dal rifugio di fondovalle partono due sentieri molto faticosi, ma stupendi che portano a sinistra verso il rifugio Zigsmondi-Comici e a destra al rifugio Locatelli/Drei Zinnen, di fronte alle tre cime di Lavaredo. Salite lunghe e riservate ad escursionisti ben allenati.

Da Moso, con una bella cabinovia si può salite ai Prati di Crodarossa, dove è possibile prendere il sole  o passeggiare su verdi prati,  sostare in rifugi molto accoglienti. In uno scenario incredibile, sotto Cima Undici e Croda Rossa verso sud, Scarperi ad ovest, Monte Elmo e Dolomiti carniche, verso est.  Dalla parte alta dei  prati, sotto la Croda rossa, parte il sentiero 18, con il quale si può raggiungere in un paio d’ore il passo Monte croce, da dove si può ridiscendere a Moso anche  con un pullman di linea.

Dal passo Montecroce si consiglia una splendida passeggiata, non troppo faticosa anche se di un paio d’ore, fino alla Malga Nemes, attraversando una splendida zona umida e boschi ricchi di funghi, dalla quale si apre un panorama incantevole sulla intera catena montuosa dei Baranci, Scarperi , Croda rossa e cima Undici, Popera,  che dalla Pusteria scende  verso il Cadore.


Innerfeldtal ( valle Campo di dentro)

Procedendo da San Candido verso Sesto, subito prima della Alte Saege ( oggi ristorante Zum Klaus) si diparte sulla destra una comoda strada (che fa parte dell’Alta via delle Dolomiti-D.Hoenweg) tra altissimi e magnifici abeti che rivestono un’ intera, ampia valle delimitata a sinistra dalle cime dei Tre Scarperi-Dreischuster ed a destra dalla catena dei Baranci-Birchenkofel, dominati dall’appuntita cima dell’Haunold-La Rocca. Dopo circa un paio di chilometri, si giunge  al parcheggio di Antoninstein, (lasciare l’auto)dove inizia una sterrata che prosegue poi con un sentiero abbastanza in salita, che si snoda a tornanti fra mughi ed altri arbusti, fino a giungere al rifugio Scarperi-Dreischusterhuette. Da qui la valle spiana per giungere  al suo limite, di fronte al pizzo del Morgenkopf ed al ripido pendio, lungo e difficile,  che consente di giungere a sinistra alle Tre Cime di Lavaredo, attraverso il passo Cavenga-Gwengal e a destra, valicato il Passo dei Rondoi-Wildgraben, lungo la Valle della Rienza nera, al Lago di Landro, in prossimità di Carbonin-Schluderbach. Questi ultimi sono  ottimi percorsi solo per  escursionisti esperti e forti.

Aurina (Ahrntal) e Castello di Tures

E’ considerata da molti la più bella valle dell’Alto Adige,  raggiungibile dopo circa 30 km da Dobbiaco, appena superato Brunico. Tra ampi prati, a destra e sinistra dell’Ahrn, dopo pochi chilometri si giunge al centro più importante, Sand in Taufers (Campo Tures), dominato da un  possente Castello (Burg Taufers), residenza dei Conti di Tures, che si innalza sopra un ampio sperone roccioso. La strada  principale prosegue in continua, discreta pendenza, contornata da prati e boschi lussureggianti, splendidi paesini, bellissime baite e masi, ricchi di artigianato locale e di prodotti della terra. La valle, al suo termine, è dominato da bellissime montagne, come  la Vetta d’Italia e il Picco dei tre signori (Dreiherrnspitze), con il suo grande ghiacciaio. Con un lungo e faticoso sentiero si può salire fino al confine di stato, dalla splendida baita Birnluke-Tridentina.  Ma lungo la valle si trovano anche altre meraviglie opera dell’uomo, come  le antiche miniere di rame, oggi visitabili a bordo di un trenino. O a Casere, la chiesa di S.Spirito, una delle più antiche dell’Alto Adige. 

Oppure, altri spettacoli della natura, come le cascate di Riva, raggiungibili dal centro di Campo Tures, con un sentiero in salita lungo il torrente Rein che forma alcuni salti di rara bellezza, con le pareti decorate di splendide incrostazioni gialle. Un percorso di sette km. con 300 metri di dislivello, adatto a tutti e di grande soddisfazione.

Nella valle è d’obbligo la vista del Castello, che data dal 1300 splendidamente conservato, ancora arredato come al tempo in cui era abitato dai Conti; si può visitare accompagnati da leggiadre guide in costumi tirolesi d’epoca che forniscono ampie spiegazioni. Si può anche approfittare della presenza di un bar-ristorante.

 

Laghi e monti, malghe


Misurina e Cadini

Subito dopo il villaggio Ploner, a destra si prende una strada asfaltata in salita che, nel giro di sei chilometri, con due–tre tornanti, giunge a Misurina, piccolo centro abitato composto da pochi edifici che contornano il lato destro del lago omonimo; uno splendido specchio d’acqua sul quale si specchiano i Cadini di Misurina, parte finale della lunga catena che parte  dalle Tre cime, proprio di fronte al rifugio Auronzo. Il lato destro del lago è formato da una bella distesa di prati che discendono dal massiccio del Cristallo, che divide Misurina dalla Valle di Landro e da Cortina d’Ampezzo. Verso sud si apre un magnifico anfiteatro montuoso, formato dalla Conca del Sorapiss. Si può compiere facilmente il periplo del lago di Misurina, a piedi con circa un’ora e poco più. Si può anche salire al Col de Varda, risalendo con una seggiovia sino al rifugio omonimo. Da qui si parte un ampio sentiero che in circa due ore porta al rifugio Città di Carpi, per una gita di un intero giorno. Dall’ estremità sud del lago si gode di una splendida vista delle Tre Cime, che da questo punto appaiono  solo come  due possenti ed enormi piramidi affiancate.

Al termine del lago a sinistra, di fronte alla base della funivia, per una sterrata di circa mezzo chilometro, si può raggiungere la Malga Misurina, dove i proprietari producono eccellenti formaggi di malga, salumi e conserve, consumabili in loco o asportabili.


Tre Cime di Lavaredo (Drei Zinnen) e Antorno

A pochi chilometri dal Ploner, per la strada che conduce a Misurina, subito prima di arrivare in questa località, si prende a sinistra una strada in salita che, con pochi tornanti, conduce ad lago d’ Antorno, un piccolo specchio d’acqua di fronte ad un ristorante con ampio parcheggio. Da qui la carrozzabile (pedaggio)prosegue fino al rifugio Auronzo, proprio sotto  le Tre cime di Lavaredo, che  spiccano possenti  verso Nord, avendo a destra la lunga catena del Cadini e, in fondo in fondo, il rifugio Fonda Savio.Si può salire al rifugio Auronzo a piedi, in circa un’ora e mezzo. Per il Fonda-Savio occorrono buone gambe e molto fiato ma la salita vale senza dubbio lo sforzo. Da qui si può ascendere al Cadino di Nord-ovest con una ferrata molto ardita, ricca di scale, la Merloni. Ma anche attaccare la via Bonacossa che dal rifugio Auronzo conduce al Col de Varda. Per esperti.

Dal rifugio Auronzo si può proseguire per una strada tutta pianeggiante  fino al rifugio Lavaredo, girando attorno alle pareti sud-est delle Tre Cime, sotto il Monte Paterno (Paternkofel) e sopra la Val Marzon, in fondo alla quale si intravede Auronzo. Da qui  si può salire  alla forcella Lavaredo (10-15 minuti), e poi proseguire fino al  rifugio Drei Zinnen-Locatelli ed all’acuta Torre di Toblin. Una passeggiata di circa tre ore, andata e ritorno, in falso piano, non troppo faticosa.  Gli esperti potranno salire sulla cima della Torre di Toblin, con una via ferrata non troppo difficile.


Monte Elmo

Pochi chilometri dopo San Candido (circa venti da Carbonin), proseguendo verso il confine con l’Austria, si incontra il paesino di Versciago (Vierschach) dove , da un ampio parcheggio gratuito si diparte una cabinovia che conduce sul Monte Elmo, di fronte ad un grande bar-ristorante-self service (Elmo), su un’ampia spianata da cui si gode una vista eccezionale su tutte le dolomiti di Sesto e, verso Nord-est,  le dolomiti austriache. Si può passeggiare attorno al ristorante, da dove parte un comodo sentiero che va verso la cima del monte, sulla  quale si erge  un vecchio edificio della Guardia di finanza, raggiungibile, se si vuole, con grande fatica. Si consiglia di proseguire il sentiero che porta prima , in circa un’ora, al rifugio Gallo Cedrone e poi, volendo con un’altra ora e mezzo circa, in Austria al rifugio Sillianer Huette, raggiungibile con discreta fatica.  Da qui si gode un incredibile panorama verso le dolomiti di Lienz e carniche come anche verso il Comelico superiore, avendo di fronte gli Scarperi, la punta delle Tre cime di Lavaredo, Le Crode fiscaline, Cima dodici-Croda dei Toni, Croda Rossa e Cima undici, il Popera.

 

Malga Nemes

Oltrepassati Sesto e Moso, in circa sei chilometri, si sale al passo Monte croce (Kreutzberg pass), dove in un ampio parcheggio libero si lascia l’auto e si prende sulla sinistra un sentiero facilmente percorribile ma abbastanza faticoso che, in meno di due ore, porta alla Malga Nemes, bella baita in mezzo a prati stupendi e con  una bellissima vista sul Comelico, la valle di Sesto e le sue dolomiti. Ottima cucina.

 

 

Città, Chiese, Castelli


San Candido (Innichen)

Uno splendido paese, che merita una visita di qualche ora, per una magnifica chiesa tardo medioevale, la Collegiata, sovrastata da un massiccio ed imponente campanile quadrangolare, ricca di statue ed affreschi, con  una bella cripta. Un museo ben allestito (Dolomythos) ospita una mostra permanente di interessanti reperti che rievocano la storia geologica delle Dolomiti, tra i quali i resti dell’Hursus Speleus, rinvenuti in una grotta dell’altipiano di Fanes-Sennes, nonché le leggende locali.  Un vecchio palazzo  ospita un’antica cappelleria, fondata da due anziane signore, ugualmente degna di visita. Una passeggiata lungo il rio Sesto, ricco di trote e di anatre selvatiche, ritempra lo spirito.


Brunico e Dietenheim -Teodone

Una giornata ben spesa in due località distanti circa 40 km dal Ploner, vicine fra loro. Subito prima di Brunico, si incontra Teodone, piccolo paese che ospita un museo etnografico (Volkskundemuseum) molto importante. In una splendida dimora seicentesca (Mair am Hof), perfettamente conservata, sono esposti mobili, arredi, vestiario e quant’altro della vita dei nobili abitanti della casa, comprese alcune splendide carrozze a cavalli. Nel grande parco circostante sono stati collocati una ventina di  masi originali, perfettamente conservati ed arredati con oggetti originali, con le attività cui erano riservati. Di nota il mulino ad acqua, funzionante perfettamente (verificare l’apertura).

Dopo Dietenheim, con  qualche chilometro si raggiunge Brunico, capoluogo della Pusteria, ricca città sul fiume Rienza che conserva il suo aspetto medioevale, con  le splendide vie, ricche di negozi che offrono articoli di pregio dell’artigianato locale e prodotti della campagna, coltivati e selvatici. Ad essa si accede attraverso tre porte antiche, iniziando per la via principale (Stadtgasse), contornata da edifici merlati con finestre aggettanti. La città ospita un bel castello, visitabile, dove ha sede una sezione del Museo della montagna di Messner e numerose belle ed interessanti chiese.  Nel vicino comune di Perca sono facilmente raggiungibili le famose piramidi di Plata, (Erdpyramiden), parte delle piramidi di terra dell’alto Adige. A poca distanza., nelle sue vicinanze (Reischac-Riscone) parte un lunga funivia per il sovrastante Plan de Corones, vero paradiso dello sci alpino, da dove si può scendere e risalire a San Vigilio di Marebbe, in Val Badia e a Valdaora-Olang, lungo crinali magnifici.

 

Lienz

La capitale dell’Oest-Tirol, a circa 40 km da San Candido, merita senza dubbio una visita, per la sua bellezza urbana e paesaggistica, fra i fiumi Drava e Isel. Il viaggio si può compiere in bicicletta (noleggio a Dobbiaco e San Candido, ma anche presso il Ploner), stagione permettendo, per una pista ciclabile che si snoda, in leggera discesa, scavalcando a destra e sinistra il corso della Drava. Lungo il percorso si trovano diverse aree di sosta. Si lasciano le bici alla stazione ferroviaria  (per essere poi caricate in appositi vagoni)  dalla quale si riparte a bordo di un treno, per scendere alle fermate di San Candido o Dobbiaco. Attorno a Lienz si possono effettuare splendide passeggiate sulle Lienzner dolomiten, alcune raggiungibili con comode funivie e seggiovie. Fra colline e prati verdeggianti, laghi e laghetti  con baite assai accoglienti e ben equipaggiate.

 

Maria Hilfe e i mulini ad acqua

Un santuario gotico  ed un convento mirabili, architettonicamente e per i contenuti, sovrastati da un altissimo campanile. E’ meta di pellegrinaggi dalla Carinzia e dal salisburghese, Carnia e Cadore, dai cui abitanti fu edificato il complesso attorno al 1500, in onore di una immagine miracolosa di Maria ausiliatrice. Subito accanto alla chiesa, lungo il ripido crinale di una collina scende uno spumeggiante ruscello, sulle cui sponde sono stati edificati, uno sotto l’altro, cinque molini ad acqua, tuttora funzionanti, ognuno dei quali porta il nome del proprietario. Ancora oggi nei molini viene macinato lo speciale grano biologico coltivato nella valle.

Il luogo è situato a circa 35 km dal Ploner, per la strada della Pusteria che porta a Lienz. Qualche km dopo il confine di stato, superato il borgo di Heinfels (sormontato  sulla sinistra da uno splendido castello), si prende a destra la Karnische dolomitenstrasse, in direzione di Kartitsch e si prosegue oltre i paesi di Ober- ed Untertilliach, fino a quando si incontra  il Santuario. Al ritorno vale la pena fermarsi a Burg Heinfels, per visitare la chiesetta di S.Antonio  e passeggiare su un lungo ponte coperto, interamente in legno (Bann- o Pannbrueke)  che scavalca il vorticoso  Villgratenbach, ricco di trote. Poco prima della chiesa, una bella magione settecentesca ospita un ristorante rinomato (gasthof Burg Heimfels),  per eccellenti salmerini e numerose  altre sfiziose vivande.


Cortina d’Ampezzo

A soli 16 chilometri, tornando verso sud, dopo il passo Cima Banche, si trova Cortina. Su cui non c’è niente da dire, salvo che merita di sicuro una visita. Si consiglia di  salire al Pocol e quindi al passo Falzarego, da dove si può salire sulla cima del Lagazuoi, con una spettacolare funivia ed un’ampia vista a 360°. Un’altra eccezionale vista si ha dalla cima delle Tofane, dove si arriva con i due salti della funivia (nel cielo). Attorno a Cortina si possono fare infinite passeggiate, sopra e sotto le Tofane, con la visita di vecchie opere guerresche, verso le Cinque torri, da qui all’Averau e Nuvolau, al rifugio Palmieri sotto la Croda da Lago. Particolarmente piacevole e riposante la passeggiata Montanelli, come quella dei Laghi Ghedina, facilmente raggiungibili seguendo le indicazioni. I rifugi di questa zona, belli ed accoglienti, hanno un piccolo difetto-noblesse oblige- , sono  più cari di quelli della Pusteria e delle valli di Sesto ed austriache ma da veri gourmet.

A sud di Cortina, proseguendo lungo la valle del Boite, verso Tai di Cadore, oltrepassato San Vito si Consiglia di scendere fino al bivio (tra Venas e Valle di Cadore) per Cibiana (il “paese che dipinge se stesso”) nel quale i muri delle case sono tutti dipinti, arroccato  alle pendici del monte Rite sulla cima del quale si trova il primo “Museo della montagna” realizzato da Messner, che merita sicuramente una visita. Poco sotto il museo si potrà vedere anche un allevamento di jak.

Volendo, quasi attaccato a Tai, risalendo a sinistra verso Auronzo, si trova Pieve di Cadore, splendido paesino al centro del quale si trova la casa natale di Tiziano Vecellio.

 

Scenari di guerra

Di fronte al Ploner, guardando verso Nord, sulla destra, accanto alla strada che porta a Misurina, si eleva un grosso panettone montuoso, che ha due nomi, Monte Piana e Monte Piano,  che identificano due piccole elevazioni sulla cima del monte,  separate dalla Forcella dei Castrati, inizio dell’omonima Valle. Una vasta area pianeggiante, (circa 2.000 m per 700, il vero campo di battaglia) su cui si innalzano le due protuberanze, è interamente occupata da trincee e camminamenti, nei quali si fronteggiarono l’esercito italiano e quello austriaco, a poche centinaia di metri. Quell’acrocoro  era ritenuto, dagli strateghi dell’epoca, un caposaldo fondamentale per il controllo della strada di Alemagna che da Cortina giunge nella Valle Pusteria. Nessuno dei due schieramenti prevalse ed il luogo fu abbandonato da entrambi. Restano purtroppo i segni della lotta cruenta, nel vicino cimitero di guerra (Kriegsfriedhof) che si trova nella località  Nasswand, a pochi chilometri di distanza da Carbonin, poco dopo il lago di Landro La cima del monte è stato risistemata  in una sorta di museo di guerra all’aperto, visitabile soprattutto d’estate ma anche d’inverno in caso di assenza di neve. Vi é stata collocata una campana, in onore di G.Carducci, il poeta che ha dedicato un'ode alla grande guerra.

La cima del monte si può raggiungere a piedi per un ripido ed accidentato sentiero che parte direttamente di fronte al Ploner, al di la della strada che porta a Misurina, anche nella stagione invernale, con poca o senza neve, si può salire con una sterrata che parte poco prima di Misurina, subito dopo il bivio per il lago d’Antorno, verso il rifugio Angelo Bosi. Distanza circa 2 kilometri, in forte salita, con un dislivello di circa 500 metri. Nella buona stagione c’è un servizio di navette a pagamento.

Centro motoslitte Tre Cime di Lavaredo. Salita in motoslitta dal lago Antorno al rifugio Auronzo alle Tre Cime. 
Divertimento sul sentiero sci alpinismo da Cabonin fino a Prato Piazza.
Il cuore delle Dolomiti, la bicicletta, la strada della vecchia ferrovia da Cortina a Dobbiaco che passa a fianco del Ploner.
Pista di fondo lunga 30 km che corre nel bosco nel percorso della vecchia ferrovia da Cortina a Dobbiaco.
INVIA
>